Raccontiamo la storia vera di tre tipologie di grani antichi, reperiti tra quelli autoctoni della parte della Campania compresa tra l’avellinese e la Basilicata, e poi seminati su tre ettari di terreno a Palomonte, nell’Alta Valle del Sele della Provincia di Salerno.
Con il grano maturo di luglio si farà la farina, con la farina un pane speciale, simile a quello che faceva mia nonna, che non induriva mai ed era ogni giorno più buono.
Racconteremo la storia di un chicco strambo, che deve svilupparsi in un mondo che va veloce e che lo aveva scartato perché il suo frutto risultava troppo alto, troppo delicato, troppo esigente.
Racconteremo la nascita di un pane che sperimenterà tecniche e tecnologie tradizionali e moderne per essere ancora più buono e più salubre di quello che era.
Approfitteremo del viaggio per raccontare storie antroposofiche, per raccogliere per strada simbolismi, poesie, suggestioni, connessioni; romanticherie, alcune, ma il PiantaGrani sa come ritornare con i piedi sulla madre terra anche utilizzando la poesia e il cuore per costruire.
Con la poesia non si mangia, dici?
Sapevi che il termine poesia deriva dal verbo greco “poiéin” che significa produrre, fare?
di Loredana Parisi
(Foto di Alberto Casciano)
Ciao. Dove si faranno queste iniziative?
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Ciao! Grazie intanto per l’interesse mostrato! Questo per ora è un progetto editoriale, di racconti e condivisioni, man mano organizzeremo eventi e vi informeremo di tutto, dandovi informazioni dettagliate attraverso il blog e i social.
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Finalmente ti sei decisa a seguire la tua inclinazione di piantagrane….🍀
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Gerarda, per dissotterrare i talenti a volte ci vuole un pochino di tempo, siccome ci sono tante persone che contribuiscono in qualche modo che succeda, prima o poi accade. Grazie 🙂 !!
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