Abbondanza, scelta e cambiamento: le parole chiavi – per i PiantaGrani – legate alla Biodiversità.
Cosa dice l’esperto
Maurizio Bianchi, agronomo dell’Associazione Arkos:
la parola biodiversità indica la varietà di tutti gli organismi viventi sulla terra e di tutti i sistemi ambientali nei quali vivono.
La biodiversità agraria comprende tutte le componenti della biodiversità che risultano importanti nel comparto agricolo sia esso vegetale che animale e che l’uomo usa per la sua alimentazione. Oggi la biodiversità è gravemente minacciata, e la biodiversità agraria rischia di scomparire dai nostri campi e dalle nostre tavole.
Dal 1900 ad oggi già il 75% della diversità genetica delle colture è andato perduto (stima FAO) a causa della diffusione della monocoltura, della produzione di biocarburanti, dell’omologazione degli stili alimentari ed delle scelte economiche delle multinazionali dell’agroindustria. Il 60% delle calorie sulle quali si basa l’alimentazione umana proviene da sole quattro specie: grano, riso, mais e soia, per lo più varietà ibride prodotte da poche multinazionali.
Per questo è indispensabile proteggere la diversità biologica ed in particolare quella agricola e sostenere quei coltivatori che la difendono con le loro produzioni di “nicchia” e che mantengono viva anche una cultura che ruota intorno alle varietà tradizionali e che comprende la coltivazione, la raccolta, la conservazione e l’impiego nella preparazione dei cibi.
Ricordiamo sempre che difendere la biodiversità significa difendere il pianeta sul quale viviamo ed il nostro futuro.
La biodiversità dal punto di vista culturale
La possibile scomparsa della Biodiversità non è solo un problema ecologico ed economico, come ben descrive Maurizio Bianchi; allargando la visione, diventa anche una questione culturale. Senza varietà delle forme di vita, vengono minacciate anche le tradizioni e i saperi dei popoli legate ai diversi luoghi e alle diverse specie animali e vegetali nell’ambito delle quali si erano sviluppate tali specificità. Esistono dunque diverse tipologie di biodiversità: tanti e diversi sono gli ambienti sul nostro pianeta e non sono mai stabili, cambiano ed evolvono nel tempo e nello spazio, per lo più seguendo i flussi naturali del cambiamento sia delle forme vitali, sia delle conoscenze ad esse legate.
Il compito dell’uomo è di seguire l’evoluzione degli ambienti cercando di non interferire sugli ecosistemi modificandoli pericolosamente o sopprimendone insensatamente le peculiarità genetiche di base e con esse anche le caratteristiche estetiche, filosofiche e culturali correlate.

Biodiversità e cibo: il caso del grano antico.
dei contadini di scegliere” : “Il grande merito della moda dei grani antichi è quello
di aver fatto capire a molti consumatori che non esiste il grano e il pane, ma i grani ed i pani.
che mangiamo ha subito modificazioni genetiche”[…] “Per questo motivo la distinzione tra antico e moderno trova ancora un’altra valenza: organismi che seppure recenti esistono da 80-100 anni ci danno sufficiente sicurezza circa possibili ripercussioni sulla nostra salute rispetto a organismi modificati geneticamente (modificazione eterologa) negli ultimi 20 anni”.
- essere capaci di monitorare cosa si ha sulla tavola,
- avere disponibilità di sapori, colori e caratteristiche organolettiche variegate,
- godere di un cibo ricercato e di classe,
- recuperare cultura, tradizione e saperi annessi alla specifica cultivar o al prodotto da essa derivato.
Per un PiantaGrani, attraverso l’attenzione e la cura della diversità delle forme di vita, è possibile di uscire dall’alienante zona delle abitudini, dell’omologazione e della standardizzazione: la biodiversità è dunque curiosità, apertura, voglia di sperimentare il nuovo, è abbondanza e gioia.
Di Loredana Parisi
Foto di copertina di Valentina Gaudiosi