Con la festa di San Giuseppe si salutano il freddo e il buio dell’inverno e si aprono le porte alla luce della primavera.
Celebriamo il 19 Marzo con un falò: il fuoco, simbolo di purificazione -in questo caso residuo degli antichi riti dionisiaci della fertilità- richiama il momento della pulizia dal superfluo accumulato, per lasciare spazio all’abbondanza del raccolto, della luce, del benessere e della bellezza.
In alcuni borghi d’Italia, il falò di San Giuseppe e’ ancora un rito importante per celebrare il Santo e l’arrivo dell’equinozio di primavera. Il rito del fuoco, per questa festa si associa anche a tante tradizioni culinarie che consolidano le identità territoriali di questo periodo dell’anno, molto ricco di feste e simboli di rinascita. Il Pane di San Giuseppe è una delle più diffuse pietanze legate alla ricorrenza: questo pane, simbolo di vita e morte, di devozione e preghiera, viene preparato in molti luoghi d’Italia per imbandire la tavola di San Giuseppe.
Ardiamo gli sterpi della potatura, bruciamo i rovi e i rami secchi dell’inverno, prepariamo con le ultime farine della dispensa dolci e pani in abbondanza: il risveglio alla nuova vita primaverile sia propizio del bello e del buono.