Talvolta zappava la terra del giardino, talvolta leggeva e scriveva; e queste due specie di occupazione le chiamava con una sola frase «coltivare il giardino». «L’anima è un giardino», diceva.
Victor Hugo, Les Misérables
Prendete una stanza piena di libri impolverati, un gruppo di cittadini attivi, un grande intellettuale meridionale, la convinzione che senza lo slancio della cultura e del libero pensiero qualsivoglia moto di miglioramento o crescita per qualunque comunità fatica ad arrivare, un pizzico di magia ed avrete la storia della Biblioteca Comunale di Palomonte: baluardo culturale di un paese della provincia di Salerno divenuto in pochi anni un luogo vivo e ricco di iniziative di caratura oramai nazionale.
Il seme, l’origine della storia
La Biblioteca di Palomonte si trova al piano inferiore di un convento di cappuccini sorto alla fine del ‘500 oggi, dopo alterne vicende, sede della Casa Comunale, fino al 2013 è stata chiusa o mal utilizzata. Custodiva un patrimonio librario per nulla valorizzato che restava inerme sugli scaffali, lottando con la muffa e l’oblio: milioni di parole, classici della letteratura, libri rari, storie per piccoli e grandi, silenziati dall’incuria.
È estate e alcuni cittadini, su invito di Gerardo Grossi, docente di Lingua e Letteratura Spagnola dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e originario di Palomonte, si ritrovano ad un incontro informale e si riconoscono, accomunati dall’amore per la cultura e la lettura. Da qui parte l’idea di rendere fruibile la Biblioteca, di permettere a quei libri impolverati di essere aperti, sfogliati, letti da chiunque lo desideri o ne senta il bisogno. Prima di rimetterli in circolo, però, è necessario renderli fruibili, selezionarli, catalogarli, dividerli per sezioni e campi del sapere. Grazie al lavoro dei volontari che si dedicano – seguendo le regole della biblioteconomia e guidati da Maria Teresa Carbone, giovane bibliotecaria di Palomonte – alla catalogazione e del contributo di benefattori e imprese locali che ne finanziano la parziale ristrutturazione dei suoi spazi, la Biblioteca di Palomonte, finalmente, riapre.
Le intemperie, le prove
Un’impresa culturale, però, ha bisogno di costante attenzione e i volontari, oltre a continuare la catalogazione dei libri già presenti in Biblioteca e ad assicurarne l’apertura, capiscono col tempo che occorre fare in modo che quelle sale richiamino curiosi lettori, accolgano cittadini piccoli e grandi che qui possono gratuitamente prendere in prestito o studiare i libri che arricchiscono gli scaffali rimessi a nuovo. Non è facile ingranare, i visitatori settimanali si contano sulle dita di una mano, le sale silenziose adatte allo studio non si riempiono. È un sogno irrealizzabile rendere la Biblioteca uno dei punti di incontro del paese? La fatica e la dedizione servono, da sole, a rendere vivo un luogo culturale? Come per le grandi conquiste, occorre pazienza e continuare a fare il proprio corso, qualcosa succederà, l’importante è continuare ad andare avanti, a resistere. Per caso, si avvia, partita dal tam tam del web, una gara di generosità di scrittori, associazioni, singoli cittadini, enti pubblici palomontesi e non che iniziano a donare nuovi libri preziosi con cui incrementare le sezioni, già fornite, della Biblioteca: libri di storia locale, testi scientifici e accademici, libri antichi e introvabili, romanzi e pubblicazioni per bambini e ragazzi. In pochi anni il patrimonio librario cresce a dismisura, oltre 5000 titoli, più degli abitanti del paese che da lì a poco ospiterà una delle personalità più importanti della cultura europea contemporanea: l’avvocato Gerardo Marotta, il fondatore e presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

Il raccolto, i risultati
Su invito del prof. Gerardo Grossi, l’avvocato Marotta giunge a Palomonte, ne visita la Biblioteca e, benché abituato all’immensa biblioteca dell’Istituto napoletano, ne rimane molto colpito. La passione dei volontari di Palomonte nutrirà, a partire dal 2014, lo spirito dell’ultimo importante presidio culturale dell’IISF, la sua gemmazione: l’Acropoli dei Giovani.
Gli Amici della Biblioteca di Palomonte, insieme all’Istituto per gli Studi Filosofici e al Comune di Palomonte, sono il motore del Primo Presidio dell’Acropoli dei Giovani che in pochissimi anni ha organizzato una serie di incontri di formazione e approfondimento su diversi temi (filosofia, storia, letteratura, economia, politica) con l’intento di sviluppare nei numerosi partecipanti l’ardore per la conoscenza e con essa nutrire la riflessione critica sulle questioni fondative della società meridionale ed europea. Inoltre, con una rotazione naturale dei volontari, le attività della Biblioteca si sono moltiplicate comprendendo, oltre agli incontri ufficiali che hanno coinvolto esperti da tutta Italia, una serie di incontri pomeridiani – “I Caffè”, con la partecipazione di esperti del territorio –, presentazioni di libri, visite guidate, laboratori e letture ad alta voce per i più piccoli. Ciascun volontario si sente chiamato in causa mettendo a disposizione della collettività il proprio talento e le proprie competenze (accademiche e non), così, la crescita del livello delle attività va di pari passo a quella delle vite degli Amici il cui gruppo iniziale si è nel tempo allargato ai volontari del Servizio Civile, ai docenti dell’Istituto Comprensivo di Palomonte e degli Istituti Superiori del comprensorio, in particolar modo con i professori del Liceo Classico “E. Corbino” di Contursi Terme.
La storia di quei libri un tempo impolverati sicuramente non finirà qui e non avrà un finale, seppure la tecnologia provi a sostituire le pagine di carta, la Biblioteca di Palomonte è diventata sempre più attuale perché è la sua piazza del sapere, qui dove i suoi giovani hanno occasione di crescere e formarsi e l’intera comunità di conoscere meglio il reale valore dell’impegno dei singoli cittadini che, insieme, scrivono una delle pagine più belle del proprio paese.
Testo e fotografia di Simone Valitutto
Pagina Facebook: Amici della Biblioteca di Palomonte