Manuela: i semi antichi, i manoscritti e la bellezza.

La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Oscar Wilde.

Lei cerca manoscritti pregiati, dei quali spesso si sa solo che esistono, che pochissimi al mondo hanno visto o toccato. Lei cerca semi pregiati, e li riscopre, e li cura e li valorizza, proprio come fa con i manoscritti.

Manuela è la cultrice della bellezza ed io ho passato due giorni interi con lei.  Le avevano parlato di me due amici comuni – per “caso” – come sempre accade quando scorri nel tuo giusto fiume. E lei ha iniziato a seguire Storie di PiantaGrani e ci siamo sentite e ci siamo incontrate. Tutto nel giro di due settimane. La bellezza a volte è così: si coglie prima possibile, altrimenti sfiorisce.

Sono stata nella sua splendida casa con le alte volte affrescate e la terrazza sui tetti del centro fiorentino: quasi si toccava il duomo e a stento riuscivo a contenere l’emozione e tutta quella bellezza mentre Manuela raccontava di come va a “scovare” i manoscritti, e di come cerca amorevolmente carte pregiate e materiali unici per riprodurli.

Ad una parete dello studio è appesa la foto del dono della Bibbia Amiatina a Papa Giovanni Paolo II, Manuela e suo marito Paolo al cospetto del Papa. Manuela e Paolo, bellissimi come lo sono ora, uniti come lo sono ora e da oltre quaranta anni.

Ed è splendido stare con Manuela e Paolo a cena, a gustare le delizie fatte con i grani antichi toscani, provenienti esclusivamente dai campi dell’Azienda Agricola Vestri dove si produce secondo i principi dell’agricoltura naturale certificata Shumei.

Ed è stato un onore conoscere i genitori di Manuela e passeggiare nel vento dei suoi campi verdeggianti di grano nato da poco e frusciante di viti antichissime e brulle del gennaio.

Impegnativo raccontare una storia così ricca, piena e affascinante in un blog. Sarebbe necessario in realtà scriverci un libro, raccontare in dettaglio la sua lunga storia di donna che vive ancora, a sessantacinque anni, al pieno della bellezza e della curiosità e della voglia di fare progetti e realizzarli. È la verità, ci vorrebbe proprio una bella biografia per raccontare Manuela. Scritto romanticamente a mano, magari, con una bella calligrafia, per rendere onore al prestigioso lavoro che lei compie per la cultura, per la natura e per la bellezza.

E in verità che PiantaGrani sarei se non accettassi la sfida di questo racconto così impegnativo e profondo?

Il seme, l’origine della storia.

Figlia unica di Lide e Terzilio, dirigenti aziendali e proprietari terrieri da generazioni,  Manuela agli inizi degli anni ’70 si sposò giovane, subito dopo la laurea in inglese. Dopo la nascita dei suoi due figli, insegnò inglese vari anni nella scuola pubblica. Certamente la vita precaria da insegnante e i ritmi troppo ripetitivi di quella professione non si confacevano a Manuela e alla sua innata passione per i viaggi e il “movimento”, alla sua vivacità e alla sua intraprendente curiosità. E tardava ad entrare “di ruolo”. Lasciò la scuola ed attivò un’impresa turistica che riceveva in Toscana stranieri, soprattutto americani e li guidava attraverso le zone  più tipiche e sconosciute, a volte impervie, a contatto con la natura e anche con la ruralità gastronomica oltre che di costume locale.

Una bellissima esperienza, racconta Manuela. Umani meravigliosi, guidati nei sentieri toscani, persone con le quali ancora oggi Manuela è in contatto.

Le intemperie, le prove.

Dopo vari anni di attività florida e divertente, iniziò il declino. C’era internet, il mercato cambiava e c’erano le operatrici che aveva formato Manuela, più scaltre di lei a dirottare i flussi verso mete più di massa e redditizie. Ma non era più il suo progetto.

Allora Manuela iniziò a fare il contrario: portava gli italiani all’estero, alla scoperta di mete inedite e inesplorate. Prima ci andava lei: andava a stare con i Tuareg nel deserto libico o esplorava i villaggi dell’India, prima di portarci o mandarci i gruppi di italiani appassionati di mete extraturistiche.

E intanto la passione per la ricerca emergeva sempre più: ebbe l’idea di far nascere la casa editrice La Meta per riprodurre antichi manoscritti e salvarli dall’oblio delle teche in biblioteca e renderli disponibili per gli appassionati di tutto il mondo. E nel 2008 Manuela con la sua casa editrice diventano famosi nell’ambiente delle biblioteche e degli estimatori nazionali e internazionali per aver stampato la Bibbia Amiatina della quale parlavamo all’inizio. Anni di lavoro per un singolo manoscritto, attività impegnativa ma portata avanti con amore e soddisfazione.

Intanto Lide e Terzilio erano in pensione e stavano prendendosi cura direttamente loro del bellissimo casale ottocentesco in Val di Chiana e dei poderi che lo circondano.

Il raccolto, i risultati.

Manuela capisce che è il momento di prendersi carico e cura anche delle proprietà di famiglia: generazioni di uomini e donne dalla tempra dura e lungimirante si erano succeduti in quelle proprietà, le avevano fatte fruttare e crescere.

Oltre i filari di vite centenaria, la sua attenzione viene attratta dall’antico grano duro che la famiglia coltiva da generazioni. Lo studia e lo fa analizzare: è un “blended” della famiglia del Senatore Cappelli, sicuramente più antico perchè antecedente.

E poi inzia a studiare grani teneri: il Gentilrosso, il Frassineto e l’Inallettabile dei semi dei quali diventa coltivatore custode per la banca del germoplasma della regione Toscana.

Manuela, scalfendo piano piano le credenze e le convinzioni ataviche del suo papà, inzia ad attivare nei campi la filosofia e la tecnica dell’agricoltura naturale, rigenerandoli. E nel 2015 con la farina di grano duro molita a pietra in Val d’Orcia inizia le prime sperimentazioni per la produzione della sua pasta.

Nel 2016 inzia la commercializzazione di un prodotto unico nel suo genere  e che sta arrivando man mano sulle tavole di chi vuole mangiare in un certo modo.

E le sue farine servono per fare pane, anche, e vengono sperimentate per fare dolci. Anche. A casa sua ne ho mangiati vari di dolci: uno in particolare, sfarinato, in barattolo di vetro, condito con miele e fichi. Indimenticabile: da rimangiare. Tutti potremo presto assaggiarlo.

La storia di Manuela è tanto più ricca di quanto abbiamo raccontato: lei insegna tecniche di meditazione e conosce e studia l’antica spiritualità orientale.

Manuela non può fermarsi nel ricercare, custodire, curare, creare, proporre. È la sua missione, e se lo capisci, la ami da subito. Grazie Manuela.

Testo e foto di Loredana Parisi

In copertina, Manuela Vestri con alle spalle il suo casale ottocentesco e il suo grano duro antico appena nato.

 

 

Lascia un commento